È una storia che sarebbe piaciuta ad Archimede. Una battaglia della luce contro le tenebre. Una magia tecnologica. Ha per protagonista un piccolissimo borgo di una valle laterale della Val d’Ossola, che sbocca sul Lago Maggiore, da dove vi sto scrivendo. Il borgo ha un nome da favola: Viganella. Il suo stemma ha due piante di vite e una scure azionata da una macchina ad acqua. Come tanti borghi montani aveva perso abitanti, lustro e vitalità. Se ne stava persino perdendo il ricordo. Gli antichi vigneti erano stati abbandonati, le vecchie case andavano lentamente in rovina. Succede spesso in montagna, soprattutto in villaggi come Viganella, infossati in una stretta valle, dove d’inverno non arriva la luce del giorno per alcuni mesi, come al circolo polare artico. In realtà il Sole c’è, ma le montagne intorno superano anche i 3000 metri e incombono con la loro ombra permanente. Il sindaco allora, insieme a uno “gnomonista” hanno un lampo di genio degno di Archimede. Progettano uno specchio che dalla montagna di fronte, alta 1050 metri riflette la luce solare nella piazza del paese per almeno sei ore al giorno. Lo specchio, di 40 metri quadrati viene costruito e messo in funzione. Per tutto l’inverno, come un girasole, lo specchio segue il Sole nel suo movimento, illumina la piazza e cambia la storia del villaggio. Ne parlano i giornali, arrivano le tv. Viganella riceve anche una nomination al World technology award» che si tiene a New York. Il progetto viene persino imitato in Norvegia. Il vecchio borgo ritrova la luce e sconfigge il generale l’inverno. Partono altre iniziative. Rinascono i vigneti. Viene ristrutturata una bella e antica dimora. Si riscopre il valore architettonico e paesaggistico dell’antico villaggio. Insomma lo specchio funziona, come deve funzionare.
Cambia l’amministrazione. Poi sparisce il comune di Viganella, che per motivi amministrativi è troppo piccolo. Il borgo entra fa parte di un comune più grande nel quale la “best practice”, perché di questo si tratta, rischia di perdersi tra altre priorità, anche se lo specchio in realtà dà luce a tutta la valle. Ci sono cose più importanti da fare, cosa sacrosanta. Ma c’è qualcosa più importante dell’energia che dà la luce del Sole? Di una macchina che fa immaginare un altro mondo possibile? Che fa sorgere il Sole dove e quando non mai sorto? Come si fa stare dalla parte del buio? Un po’ di… riflessione, per favore. Parola di Archimede.
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