Pensati, indicati & nominati
L’11 settembre, al trentunesimo piano del Pirellone, a Milano e in collaborazione con la Regione Lombardia si tiene l’Anteprima di EarthPrize2019, il Premio Educazione Ambientale e Paesaggio voluto da WEEC (World Environmental Education Congress) e dalla Città di Luino dove la sera del 12 ottobre, a Palazzo Verbania, saranno consegnati i riconoscimenti 2019, in occasione della Giornata mondiale dell’Educazione Ambientale. Di questa edizione, come è accaduto per la precedente, ho la ventura di essere direttore artistico, cosa che mi ha fatto ancora una volta riflettere sul ruolo fondamentale che può avere l’Educazione Ambientale nel modellare un futuro ( Come: Qui)
Un premio che non c’era
EarthPrize è una iniziativa pensata da una associazione che riunisce nel mondo varie realtà che si occupano di Educazione Ambientale: docenti universitari, insegnanti, ricercatori, fattorie didattiche e divulgatori ambientali. Ma è soprattutto un osservatorio e una opportunità per valutare come si sta evolvendo la percezione dei problemi ambientali e la volontà di risolverli, con l’educazione e la scienza.
Grazie (si fa per dire) ai cambiamenti climatici e ai disastri che stanno accadendo in tutto il pianeta, dall’Amazzonia alla Siberia, dalla desertificazione dell’Africa alla Great Pacific Garbage Patch, l’attenzione è in crescita esponenziale. È una crescita persino angosciante per chi segue questi temi dagli Anni settanta, spesso inascoltato.
Invece ora persino Trump davanti a tanto sconquasso ha dovuto fare qualche passo indietro. Interessante è il crescente impegno di personaggi dello spettacolo, dopo Leonardo di Caprio, George Cloney e Julia Roberts, oggi in Italia vediamo in prima fila personaggi come Alessandro Gassmann e Jovanotti. Quest’ultimo in particolare, in alleanza con il WWF, ha dato il via ha un modello interessante e ripetibile (eventi plastic free) che non è affatto sminuito dalle polemichine che ne sono seguite. C’è persino chi, come Max Laudadio (Striscia la notizia) ha fondato una associazione che difende il territorio e una porzione di parco regionale (Parco delle 5 Vette).
La speranza di Greta
Purtroppo questa edizione di EarthPrize deve ricordare la scomparsa, il 4 luglio, di Giorgio Nebbia, uno dei padri dell’ambientalismo italiano.
Giorgio Nebbia ci aveva mandato un saluto in occasione della prima edizione, un messaggio che rimarrà sempre nel nostro DNA, in qualunque modo evolverà EarthPrize. Ci aveva invitato a dare attenzione e spazio ai più giovani e in risposta nel cielo degli ambientalisti sono apparsi Greta Thunberg e i ragazzi di Friday for future. Sono una speranza e una forza straordinaria, ma come dice la stessa Greta, sono gli adulti di oggi, che SUBITO devono darsi una mossa e prendere le decisioni necessarie per salvaguardare il loro futuro.
Una interpretazione musicale del loro impegno è stata creata dal regista blega Nic Balthazar che ha creato una versione inaspettata e internazionale del nostro Bella Ciao.
Un muro che non è un muro, anzi
Tra i nominati di quest’anno fa sognare ed entusiasmare una iniziativa concreta e allo stesso tempo grandiosa, di forte impatto simbolico ed educativo: the Great Green Wall, il progetto dell’Unione Africana di realizzare una cintura di fattorie, aree di rimboschimento e agricole che attraversa l’Africa dall’Atlantico all’Oceano indiano. Sarà infine una cintura verde di 8000 chilometri e larga almeno 15 che interessa una ventina di paesi africani in particolare Etiopia, Senegal e Mauritania. Un nome in particolare emerge dal progetto: Abiy Ahmed Ali, primo ministro dell’Etiopia che ha piantato 353.633.000 alberi in 12 ore. Una cifra non solo da Earth Prize ma anche da Guinness dei primati.
Civiltà della scuola
Ci sono persone che fanno la differenza senza essere vip o capofila di megaprogetti. La fanno facendo bene il loro lavoro. Per esempio qui giustamente nominiamo l’ineffabile preside di un istituto comprensivo di Settimo Milanese, Andrea Bortolotti. Ha fatto notizia con la la sua circolare che dava per compiti delle vacanze “il riposo e la pulizia delle spiagge”. Lo straordinario è che è finito sui giornali per aver suggerito, con una circolare scolastica una cosa semplice e saggia: fare una piccola cosa che dovremmo fare tutti quando se ne presenta l’occasione.
Una pila alla Volta
Nominata è l’iniziativa italiana “Una pila alla Volta” riguardante la salvaguardia da uno degli inquinanti più subdoli e più sottovalutati: le pile.
Il progetto di educazione ambientale è stato realizzato dal Centro di coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori e ha coinvolto migliaia di scuole. Si conclude ogni anno al Tempio Voltiano di Como, mettendo insieme ecologia, scienza e un personaggio italiano della scienza che non dovremmo mai dimenticare.
Pedalare, pedalare
Il più intrigante dei nominati di quest’anno è il Teatro a Pedali di Mulino ad Arte. È un omaggio a tutti coloro che usano la bicicletta invece di inquinare. È un format per realizzare spettacoli dal vivo a impatto zero. Un sistema di cogenerazione elettrica azionato da biciclette collegate a un impianto di accumulo consente di alimentare l’impianto elettrico del palco. Anche nella tappa italiana di Greta Thunberg a Roma, l’energia per l’impianto elettrico è stata fornita da 120 persone che hanno alimentato “il palco a pedali” grazie alla collaborazione con il gruppo musicale dei Tetes de Bois.
Tre nomination internazionali
Tra i nominati internazionali di quest’anno spicca l’indiana Kiran Bir Sethi, nomina ben motivata da Mario Salomone segretario generale di WEEC. A lei il riconoscimento EarthPrize2019 international, dato da WEEC per il suo metodo “design for change”. Il premio per l’educazione ambientale e il paesaggio 2019 sarà per il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, amatissimo per i suoi libri e per il suo Manifesto della Nazione delle Piante. Il riconoscimento Blu Prize andrà all’Istituto di Ricerca sulle Acque di Pallanza, per il pluriennale lavoro sulle acque italiane.
Pensati, indicati e nominati, abbiamo sottotitolato all’inizio, ma non è detto che all’appuntamento del 12 e 13 ottobre in occasione della premiazione e della Giornata Mondiale dell’Educazione Ambientale non ci sia qualche sorpresina in più.