Oggi Dante rifarebbe quello che ha fatto settecento anni fa: distribuirebbe pene infernali e seggi in paradiso a destra e a manca. Ne avrebbe per tutti, per violenti, lussuriosi, iracondi, ipocriti e così via. Papi e re, amici, nemici, semplici conoscenti, vivi e morti, tutti hanno un posto nel suo Inferno, nel suo Purgatorio e nel suo Paradiso. Il liutaio Belacqua non gli riparava lo strumento musicale? Lo mette in Purgatorio. Papa Bonifacio VIII lo sequestra a Roma? Gli prenota un buco a testa in giù tra i simoniaci. L’Imperatore Arrigo può farlo tornare nella sua Firenze? Ha un bel seggio assicurato tra le alte sfere celesti. Gran parte dei personaggi che incontriamo nella sua Commedia sono persone che ha conosciuto personalmente. Le dediche poi sono tutto un programma: il Purgatorio è dedicato ai Malaspina che gli hanno dato asilo in Lunigiana e il Paradiso è dedicato a Cangrande della Scala, suo magnifico protettore. L’inferno è dedicato a tutti i suoi nemici, naturalmente. È la prima scoperta che si fa leggendo le sue biografie, da quella di Boccaccio al Lampo che -immodestamente- gli ho dedicato per i 700 anni della sua morte: Dante e le infernali scienze. Già perché le scienze, infernali e no, come tutte le conoscenze del suo tempo era pane per i suoi denti. Piuttosto affilati per chi lo conosceva bene.
Il libro
Lo stile e il ludico rigore è quello di tutta la collana. È per ragazzi e non solo per ragazzi. È un Dante simpatico che si racconta senza peli sulla lingua. Curioso e intrigante fin piccolo. Amico di musici e di menestrelli. Poeta d’avanguardia. Giovane cavaliere, cauto in battaglia. Politico appassionato. Studioso d’angeli e di demoni. Orgoglioso fino all’osso. Megalomane quanto basta per farsi ricevere da Dio in persona. Ha ben chiaro che la Terra è rotonda e che agli antipodi non si cade nel vuoto a testa in giù. Sa benissimo che il Sole sorge prima a Gerusalemme e poi- un’ora dopo- a Firenze. Mette giustamente la Luna, Marte e Venere nei cieli tra noi e il Sole. Per lui la luce ha una natura divina, ma conosce e “divulga” le leggi della riflessione e rifrazione. Non ci sono confini tra scienza e filosofia. Per Dante tutto è “sapere”, tutto è “conoscenza”. “Una bella lezione per certi letterati del nostro tempo che si vantano di non capir nulla di scienze”.
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https://lecturesitaliennes.over-blog.fr/2021/05/dante.html
http://www.pagine-giovani.it/2021/05/10/a-colloquio-con-luca-novelli-e-i-suoi-lampi-di-genio/
https://www.milkbook.it/dante-e-le-infernali-scienze-luca-novelli-editoriale-scienza/
https://alleyoop.ilsole24ore.com/2021/03/25/dantedi-dante-bambini/?refresh_ce=1
https://www.youkid.it/dantedi-una-lista-di-libri-per-celebrare-dante/
https://www.libriebambini.it/2588/dante-infernali-scienze-luca-novelli/
https://www.stylepiccoli.it/news-bambini/20-anni-di-lampi-di-genio/