Il libro di Gianfranco Bologna.
A 7000 metri di profondità, a 700 atmosfere di pressione, nella fossa delle Marianne è stato scoperta una specie sconosciuta di crostacei che è stata battezzata Eurythenes plasticus, “plasticus” perché nel suo corpo è stata riscontrata la presenza di microplastiche. È un indice di quanto poco conosciamo il nostro pianeta e allo stesso tempo di come e quanto lo stiamo modificando. È una delle innumerevoli notizie documentate che si incontrano nel libro di Gianfranco Bologna, Noi siamo Natura. È un libro necessario e affascinante, scritto con passione, meraviglia, ricerca, connessione e amore per questo nostro pianeta, che è, appunto, natura, come noi.
Mentre scrivo queste righe il Climate Clock segna -4 anni e qualche mese prima che la crisi ambientale diventi irreversibile. È poco più della durata che avrà la presidenza USA di Donald Trump che a queste “cose” proprio non ci crede. Per chi, come noi, invece pensa che ci sia una via per un futuro migliore, Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf e segretario generale della Fondazione Aurelio Peccei, fa il punto della situazione e indica con quale bagaglio dovremmo incamminarci.
La scienza è il filo conduttore. È l’etichetta della cassetta degli attrezzi da portare con noi. Scienza vuol dire salute e benessere per tutti. Ma soprattutto vuol dire “veder lontano”, precisa Bologna. Purtroppo non tutta la conoscenza è messa a buon frutto. Anzi, la frammentazione dei saperi talvolta mette in contrapposizione conoscenze che dovrebbero essere sinergiche. La scienza condivisa invece porta alla consapevolezza che siamo natura e non altro: i nostri atomi hanno la stessa età delle stelle, i nostri antenati comuni sono nati sul fondo degli oceani, i nostri corpi sono frutto dell’evoluzione e delle infinite coincidenze che hanno modellato il nostro DNA. Siamo figli di tanti cambiamenti climatici e ora ne abbiamo creato uno noi.
Noi Siamo la Natura di Gianfranco Bologna abbraccia la storia della nostra specie fino alle nostre più recenti conquiste culturali, agricole, tecnologiche e cognitive. Per portarci al concetto di sostenibilità, scelta obbligata per evitare il declino e l’estinzione. Per ridefinire i parametri di crescita e sviluppo. Per pianificare un futuro accettabile e per una Costituzione della Terra.
Già, perché libro è in linea con il 54° rapporto del Club di Roma, Una Terra per Tutti, che apre scenari affascinanti , chiari e praticabili. Propone soprattutto una Economia del Benessere, che mira alla riduzione della povertà e delle diseguaglianze, ma anche alla modifica del sistema alimentare ed energetico. Certamente si tratta di un rivoluzione, “che tocca il nostro modo di essere, di pensare, di agire, in pratica il nostro modo di stare al mondo”. Ma è l’unica via per una vera “transizione ecologica” e l’unica scelta per essere “buoni antenati” delle generazioni che verranno.
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