GENIALE COME LEONARDO
Il taccuino che non c’era
Scrivere e disegnare un libro su Leonardo dà un senso di vertigine. L’avevo provato quando ho realizzato Leonardo e la penna per disegnare il futuro, quinto e fortunato titolo della collana Lampi di Genio. L’ho riprovato quando ho aggiunto l’intervista “impossibile” realizzata nei sotterranei nel castello di Cloux, ad Amboise. E così è stato quando l’Editore Giunti mi ha chiesto di lavorare attorno a un progetto di un “falso” taccuino di Leonardo. Forse la richiesta non era esattamente questa (un taccuino destinato ai ragazzi), ma è stata l’idea che ha preso forma nella mia mente. Il testo ha preso corpo e senso lentamente, leggendo e rileggendo tutta una serie di libri su Leonardo e mettendo insieme le mie esperienze precedenti, compresa la puntata di Lampi di genio Rai a lui dedicata. A farmi azzeccare il tono è stato il suo Trattato della Pittura, dove Leonardo si rivolge amichevolmente a un ipotetico allievo. È un testo per addetti ai lavori, messo insieme in modo discutibile dal suo discepolo ed erede Melzi d’Eril. Ma è stato come attingere acqua pura da una sorgente di montagna. Poi è stato Leonardo in persona ad aiutarmi a trovare la leggerezza, i consigli e i sentimenti che andrebbero trasmessi a un giovane o una giovane allieva, potenziale artista, come siamo stati tutti, almeno nella prima parte della nostra vita. Ne è venuto fuori un discorso con un inizio e una fine, una lezione interattiva, dove si assapora il pensiero di Leonardo insieme a quello di altri maestri d’arte, design e creatività, non ultimo Bruno Munari. Leonardo, fin dalle prime pagine, si rivela essere un maestro tutt’altro che pedante, a differenza di suoi certi esegeti. Anzi, è un compagno di viaggio saggio, ironico e divertente.
Certamente non è avaro di curiosità come quando profetizza l’arrivo di zombie sulla Terra (Codice Trivulziano, 38) , o l’avvento di internet (Codice Atlantico, F.145 R-A /393 Recto), la bellezza di cinque secoli fa.
Il taccuino ha per titolo Geniale come Leonardo e ha ampi spazi per essere veramente usato come taccuino. Il suo invito è sorridente: “Mi spiace -dice- ma neanche tanto, ma questo taccuino non è un iPhone, una tablet o un iPad. È un taccuino. Non ha batterie che si scaricano e non ha bisogno di un abbonamento internet. Ma tra 50 o 500 anni, come miei codici, non sarà superato da nuovi marchingegni e funzionerà bene come ora. Anzi forse varrà di più, soprattutto per te. Dipende da come userai le sue pagine dove accanto ai miei disegni puoi aggiungere quello che vuoi, i tuoi sogni, i tuoi desideri…”
Saranno così i suoi lettori di oggi a farlo ancora più prezioso.
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Luisa
Aggiungo : Geniale cone Luca 😊
luca_novelli
Grazie. Ci provo. Ma il più delle volte mi sento il contrario.