Questa volta i #Kamikaze, ovvero i “venti divini” hanno soffiato bene. Gli #Azzurri hanno portato a casa un bel po’ di medaglie. Brave, bravi, complimenti. Ci avete fatto felici, ne avevamo bisogno. Ma per qualche giorno il tifone Nepartak ha minacciato la festa. Nuvole nere si stavano addensando all’orizzonte e sarebbe stata una complicazione in più per queste problematiche #Olimpiadi . Poi il tifone Nepartak ha cambiato idea e si è dissolto senza far danni. Nessuno ne ha parlato più. Ma era un kamikaze, un tipo di tifone monsonico, ricorrente in questa stagione. È anche il nome che si diedero i piloti suicidi alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Già perché per i giapponesi Nepartak era un vento divino, lo stesso Kamikaze che distrusse la flotta deI Kublai Kan nell’agosto 1281, come ha raccontato Marco Polo. Ottimo solo per surfisti estremi. Del Kamikaze di otto secoli fa ne ho parlato nel Lampo dedicato a Marco Polo e una recente missione di archeologi ha trovato i resti della spedizione del Kublai Kan che fu distrutta dal vento kamikaze. Questa volta è andata ancora meglio. I “venti divini” sono stati a favore delle Olimpiadi. E dei nostri azzurri. Evviva.
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