Favole sugli animali, racconti di viaggio, e un libro del nonno Erasmus,
sulle strane abitudini sessuali delle piante
Lewis Carroll doveva ancora nascere quando Charles Darwin, all’età di ventidue anni, partì per il suo favoloso viaggio attorno al mondo. Così Alice nel paese delle meraviglie non poté essere una delle prime letture dell’Autore della Teoria dell’Evoluzione. Sicuramente Darwin apprezzò Carroll successivamente e ci fu anche uno scambio di lettere tra i due autori. Ma furono altri i libri che illuminarono l’infanzia del piccolo Charles, anzi, di Charley o Bobby, come era chiamato in famiglia da ragazzino. Lo racconta lui stesso nella sua autobiografia, dove da piccolo si definisce “ladro di frutta”, “cattivo” e “cacciaballe” . Insomma, un bambino normalissimo che fa di tutto per attirare l’attenzione della sua famiglia. Lo aiutava in questo intento sua sorella Caroline, che dava la colpa a lui per ogni piccolo disastro che accadeva in casa.
Anche per il resto era abbastanza “normale”: rideva spesso e volentieri, forse troppo. Era un po’ lento a formulare discorsi articolati e piuttosto goffo e distratto nei movimenti. Racconta come cadde da un muro di pietra di due metri e mezzo mentre stava semplicemente camminando sul bordo, soprappensiero. Però aveva ottime capacità atletiche ed era un bambino sano e pimpante, a differenza di tanti suoi coetanei che vivevano e morivano come mosche nella fumosa e maleodorante Londra degli stessi anni. Charles Darwin bambino infatti viveva a Shrewsbury, dove era nato il 12 febbraio 1809, in una casa non lontano dal fiume Severn, allora ai confini con la campagna. L’edificio si chiamava Mount House , aveva tre piani, almeno tre domestici, cavalli e cani, una scuderia annessa e un grande prato davanti. Una casa da ricchi borghesi del primo Ottocento. Oggi è visitabile solo in parte.
Al tempo delle ultime e decisive vittorie inglesi su Napoleone Mount House aveva una grande libreria, con tanti volumi di scienze mediche del padre Robert Waring Darwin, ma anche molti volumi più intriganti e interessanti. Erano libri di nonno Erasmus, medico anche lui ma rivoluzionario, libertino e studioso di scienze naturali. Un gentiluomo orrendo d’aspetto che però -si dice- piaceva molto alle donne. Ebbe, tra l’altro, quattordici figli, due mogli e un’amante ufficiale.
Papà Robert Darwin se ne vergognava un po’, serioso e conservatore com’era. Viceversa le letture dei libri di nonno Erasmus per Charles furono fonte di notevole ispirazione. Fu proprio nonno Erasmus, morto sette anni prima della nascita di Charles, che scrisse che “un giorno forse si scoprirà che discendiamo tutti da un solo filamento vivente”. Non male , come profezia del DNA, quasi due secoli prima della sua scoperta.
Nonno Erasmus fu anche amico di James Watt, inventore della macchina a vapore e di Joseph Priestley, il grande chimico. Con altri illuminati della sua generazione si ritrovavano una volta al mese nelle notti di luna piena per discutere di scienza e amenità. Certamente venne a contatto con le idee di Rousseau, e forse -dico forse- da rivoluzionario e illuminista qual era, ebbe occasione di leggere il suo Èmile ou de l’education.Di certo non applicò le idee di Rousseau all’educazione del figlio Robert. Se lo fece, i risultati furono meno che modesti.
La biblioteca di Mount House non prevedeva la presenza di libri per bambini e bambine, semplicemente perché erano rari o non esistevano. Solo nei decenni successivi sarebbe esplosa l’editoria inglese -anzi il business- dell’editoria inglese per ragazzi.
C’erano probabilmente raccolte di fiabe europee, quelle di Esopo, La Fontaine o Perrault. Charles Darwin è certo affascinato da queste favole e dagli animali che le popolano, ma quello che influenzerà di più le sue scelte successive è “Wonderful of the Word”, un libro o un magazine di racconti di viaggio, che cita nelle sue memorie. Più tardi, nelle lunghe sere d’inverno, tra i libri di scienza del nonno si imbatte nella Storia Naturale di Buffon, così esotica e ricca di animali da far impallidire qualsiasi libro per ragazzi.
Nella biblioteca di Mount House Charles scopre un libro ancora più prezioso. L’autore è proprio suo nonno Erasmus Darwin. È un incredibile poema scientifico dal titolo serissimo: The Botanic Garden. Ma in è in versi distici ed eroici e ha un tema “gender”: l’amore e il sesso tra le piante. È questo curioso poema che contiene la profezia del DNA.
Le altre letture infantili e adolescenziali di Darwin non sono così illuminanti. A scuola Darwin è un ragazzo pigro e lento. Diventa però iper-attivo quando esplora il mondo per i fatti suoi. È interessato alla variabilità delle piante, forse influenzato dal giardino d’inverno dove suo padre coltiva anche piante medicinali. Si diletta a raccogliere e collezionare di tutto: minerali, insetti, monete e francobolli. Lo fa senza un progetto, per il semplice piacere di farlo. Ha anche una passione estrema per cani con i quali fa lunghe passeggiate, e gli piace pescare lungo il fiume che scorre lungo il retro della casa dei suoi genitori. Dimenticavo…è un grande cacciatore di topi, che intorno alla casa non mancano. Sa prendere la mira per colpirli a morte fin da piccolo.
A nove anni suo padre lo iscrive alla scuola di Samuel Butler a Shrewsbury. È un convitto, ma non è molto lontano da casa, dove torna appena può. Nel tetro edifico Darwin studia e impara ad odiare il modo in cui sono insegnati i classici, la storia antica e il greco, che trova particolarmente difficile imparare e memorizzare, Ma fuori dalla scuola trova piacere nel tuffarsi nei drammi storici di Shakespeare, nelle poesie di Byron, Scott, Thomson, e nelle le Odi di Orazio. Cominciai a fare escursioni nei paesi intorno e poi nel Galles del nord. Ormai è abbastanza grande ed è autorizzato ad andare a cavallo da solo. Raccoglie conchiglie, minerali, insetti, rocce. A tredici anni aiuta sua fratello maggiore, Erasmo, nel laboratorio di chimica che hanno installato nel cortile di casa. Lavorano e pasticciano fino tarda notte, la chimica è di gran moda in questi anni. Ma le sorelle temono che possa esplodere la casa, I suoi compagni di classe lo chiamano “gas”, per prenderlo in giro. Non prosegue su questa strada ma è una esperienza che gli sarà utile successivamente .
Quando ha 16 anni, papà Robert decide di fargli cambiare scuola, non me può più: Charles ha voti bassi, pensa solo ai cani e a catturare topi. Lo considera una vergogna per lui e per tutta la famiglia. Lo iscrive all’Università di Edimburgo, facoltà di medicina. Charles la frequenta senza entusiasmo e al terzo hanno ha un crisi di rigetto. Deve assistere a una operazione chirurgica dal vivo e non regge il sangue e le urla del paziente. Nel 1827 l’anestesia non è stata ancora inventata, come anche i camici bianchi, la pulizia dei bisturi e quant’altro. La chirurgia è un macello. Abbandona l’aula e lascia l’università.
Come ultimo tentativo suo padre lo iscrive a forza all’Università di Cambridge. Qui può guadagnarsi un titolo di studio e ottenere gli ordini sacri della Chiesa d’Inghilterra. In pratica deve diventare prete anglicano. È una buona e onorata professione, anche redditizia , secondo suo padre. Ma a Cambridge accade qualcosa di inaspettato. La su passione per la natura viene incoraggiata da due docenti, John Stevens Henslow e Adam Sedgwick. Nel giovanotto vedono qualcosa che altri non avevano neppure immaginato. Con loro Charles fa escursioni botaniche e geologiche. Lo stimano e gli sono amici. Infine, mentre sta preparando gli ultimi esami, il professor Henslow gli fa una proposta incredibile:”Vuoi fare un viaggio attorno al mondo?” Poi è storia. Charles salirà sul brigantino Beagle carico di libri, sotto lo sguardo perplesso del capitano FitzRoy. Di sicuro Darwin era un buon lettore. Ma solo di libri che piacevano a lui.
Le immagini
In apertura Charles a 6 anni
La sorella Caroline a 16 anni (Ritratto di Ellen Wallace Sharples)
(Ritratti di Ellen Sharples )
Nonno Erasmus Darwin (Ritratto di Joseph_Wright_of_Derby )
Pubblicato da Andersen Novembre 2016