Oggi 24 agosto è l’anniversario della morte dell’imperatore Arrigo VII (Enrico VII, conte di Lussemburgo, 1275-1313). È il ” Divino e vittorioso Arrigo” di Dante Alighieri, sua speranza e sua grande delusione, anche se poi il Sommo Poeta gli riserverà un seggio in Paradiso. Arrigo VII muore a Buonconvento, sulla via Cassia, a sud Siena, in un tratto comune con la Via Francigena. Arrigo ha una bella percentuale di Arsenico nel sangue. Il corpo era già in non belle condizioni per l’antrace che l’aveva colpito. Comunque come vuole la tradizione germanica è bollito e spolpato per conservare i… read more +
Oggi avrebbe 100 anni e un giorno e di lui ho un ricordo affettuoso. Una mattina mentre parlavamo in piedi fuori dalla redazione mi accomodò il bavero della giacca che avevo rialzato. Mi mise “a posto”. Fu un gesto che mi fece pensare che la simpatia che provavo per lui era reciproca. Avevo sostituito Tinin Mantegazza che stava lavorando per l’Albero Azzurro. Non ero nuovo della Rai ma per me fu una full immersion nel giornalismo televisivo. Lavorare per un grande come Enzo Biagi e nella sua redazione è stata un’esperienza che mi ha aiutato ad affrontare molte delle… read more +
La fortuna non esiste, esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità, così diceva Seneca. Se vale per la fortuna, vale anche per i lampi di genio: senza opportunità non servono a niente, evaporano come neve al sole. Carola e Vittoria, le ragazze che si sono messe a giocare a tennis tra due terrazze di Finale Ligure hanno avuto un perfetto Lampo di Genio. Il lockdown è stata l’opportunità. In un altro momento sarebbe stato un palleggio goliardico con qualche pallina sulla testa dei passanti e le irritate proteste dei condomini dei primi piani. Certamente… read more +
Con Giulia Maria Crespi scomparsa ieri a 97 anni, se ne va un pezzo di storia italiana, ma anche un piccolo pezzo della mia. Nel 1971 non c’era ancora il Parco del Ticino, il Fai, non esisteva neppure un Ministero dell’Ambiente. La Zelata della famiglia Crespi non era una fattoria biologica e nelle risaie intorno per togliere le erbe infestanti si usava allegramente un erbicida che aveva reso inutile il lavoro delle mondine rese famose dal film Riso Amaro. Erano sparite, volatilizzate grazie alla chimica usata senza ritegno. In Italia, pensate, non era stato ancora vietato il DDT. Nella… read more +
Il tempo sospeso dovuto al Covid mi ha fatto pensare ai miei antenati . Il ragazzino qui ritratto è mio nonno Alessandro Novelli. Si chiamava Alessandro come mio fratello e altri nostri lontani parenti ma soprattutto come suo zio Alessandro Novelli, primo traduttore delle opere di Hegel in Italia. Recentemente è stato citato in un convegno su Hegel e su alcune riviste di settore, così ho scoperto cose che non sapevo. Gli sono state dedicate strade e scuole ma Benedetto Croce proprio non lo sopportava. Croce ha tradotto le opere di Hegel… read more +
In realtà Pasteur non immaginava cosa fossero. Conosceva i batteri, i lieviti e quant’altro ma nessuno nel suo tempo sapeva che l’agente patogeno della rabbia era un maledetto virus, ancora più piccolo, ancora più pericoloso. Un suo collaboratore lo chiamò virus (veleno) filtrabile. Pasteur lo combatté con la vaccinazione e vinse la battaglia. L’ho raccontato in una puntata di Lampi di genio in tv, visibile su #raiscuola a disposizione dell’insegnamento a distanza al tempo del coronavirus. Buona Visione.
http://rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-007ca751-8e5e-415a-9365-fffd52ef551f.html?p=0
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Tutta la verità sul Coronavirus si può leggere su Repubblica di oggi, nelle pagine della cultura. È a firma dello scrittore americano Dave Eggers, per il New York Times. Non è un virologo, non è un politico ma sa fare i conti: il virus lo prenderemo sicuramente quasi tutti, chi meno, chi di più, sette persone su dieci. Saremo in ballo con questa storia per almeno altri dodici, diciotto mesi. In autunno la pandemia tornerà più forte. Stiamo solo appiattendo la curva dei contagi ovvero stiamo solo distribuendo la pandemia in arco più lungo…. read more +
La Peste Nera si chiamava così per alcuni sintomi facilmente riconoscibili come la comparsa di macchie scure e livide che si manifestavano sulla cute e sulle mucose. L’agente patogeno era un batterio Yersinia pestis) non un virus, ma questi sintomi sono simili ad alcuni sintomi “collaterali” del Covid 19 riportati sul #Corriere di oggi 3 maggio: “necrosi da ostruzione vascolare”, “eruzioni simili ai geloni”. Sono sintomi che appaiono su percentuali basse dei colpiti ma è ragionevole pensare che sarebbero molto più alte se nostra alimentazione e il nostro stato di salute medio fossero gli stessi
Marco Polo è morto serenamente nella sua Venezia due decenni prima dell’arrivo della Peste Nera sbarcata in Europa nel 1347. L’agente patogeno di questa epidemia non era un virus ma un batterio ( Yersinia pestis) trasmesso dalle pulci che infestavano anche i topi. La mancanza di igiene delle città medioevali -Venezia compresa- favorì il disastro: la Peste Nera uccise in tre anni un terzo della popolazione.
La Yersinia era già presente in Oriente da qualche anno e lo stesso Marco Polo aveva incontrato una pestilenza nella città di Hormuz nel suo viaggio di andata. Marco non ne aveva avuto alcun… read more +
L’ho scritto e disegnato alcuni anni fa, dopo essere scampato a un pericolo mortale. L’ho dedicato con affetto e solidarietà agli amici medici, dedica che oggi vale più che mai. Di agile lettura non solo per i più piccoli. Per questi giorni sempre più difficili lo trovate anche come e-book e su Rai Scuola.it nella serie televisiva Lampi di genio in tv. Saluti e salute a chi mi legge. #andratuttobene http://www.raiscuola.rai.it/articoli-program…/…/default.aspx