Lampi di Genio: Louis Pasteur e il virus assassino
Pasteur e il virus assassino è in libreria da marzo 2022. Molti anni dopo il Lampo di Genio in tv. È un libro meditato e scaramantico che esce al momento opportuno. Ecco un assaggio dei suoi contenuti: sull’invenzione dei vaccini e della vaccinazione (senza vaccine).
Louis Pasteur: te lo dò io il vaccino
Sono due bambini i primi protagonisti della storia dei vaccini
Il primo è inglese, si chiama James Phipps, ha nove anni ed è figlio del giardiniere di Edward Jenner. il secondo è francese, si chiama Joseph Meister, anche lui ha nove anni. È stato azzannato da un cane rabbioso e portato -come ultima speranza- a Louis Pasteur. Entrambi ebbero salva la vita grazie alla “vaccinazione”. Jenner aveva scoperto che chi si infettava della forma attenuata di vaiolo che colpiva le mucche (vaccine) era immune alla forma virulenta di vaiolo che uccideva una persona su sei. Operò la sua prima “inoculazione di pus vaccino” nel 1796. Dopo di lui la “vaccina” fu iniettata a centinaia di migliaia di persone in Europa, in America e nel mondo. Napoleone ne fu promotore e la rese obbligatoria tra i suoi soldati. Anche al piccolo Giacomo Leopardi, in Italia, grazie all’illuminato genitore, fu inoculato “vajuolo vaccino” tratto da una “marcia” ovvero da una pustola di vaccina. Per la cronaca non sempre si trovavano bovini infettati così qualcuno pensò di usare i cavalli soggetti alla stessa infezione benigna. E allora si parlò -non scherzo- di “equinazione”.
Il primo “vaccino” artificiale
Quasi novant’anni dopo la prima inoculazione fatta da Jenner, Louis Pasteur inietta una forma attenuata del virus della Rabbia nel braccio del piccolo Joseph Meister. Gli salva la vita e salverà migliaia di altre persone. Ma qui le vaccine non c’entrano per nulla. Pasteur aveva trovato il modo per immunizzare non solo dalla Rabbia ma da tutte le malattie infettive. Pasteur infatti ha inventato i “vaccini”. Ha deciso di chiamare questa pratica “vaccinazione” in onore di Jenner. La comunità scientifica accetterà con favore la sua proposta, dando inizio così a un nuovo capitolo della Medicina.
Pasteur aveva impiegato anni di ricerca per arrivare a questo punto. Aveva scoperto i microbi e li aveva collegati alle malattie infettive. Infatti sono microbi, batteri o virus che le causano e le trasmettono. Ha definito il principio naturale dell’immunizzazione: se veniamo a contatto con forme lievi di un morbo siamo in grado di produrre anticorpi che ci difenderanno quando verremo a contatto con le forme più virulente.
Così ha trovato il modo, in laboratorio, di indebolire questi agenti infettivi creando i primi veri “vaccini artificiali” prima per polli, contro il colera dei polli, poi per i montoni, contro il carbonchio. Poi, per l’uomo, contro la Rabbia. Il piccolo Joseph è il primo vero e proprio vaccinato -nel senso moderno- della storia. A fine Ottocento la sua guarigione diventa il simbolo della speranza di poter sconfiggere le malattie infettive, cosa che in effetti avverrà in gran parte, ma -purtroppo- spesso è dimenticata.
La Rabbia è un virus terribile che si contrae con il morso di un cane, di una volpe, o di un altro animale infetto, ovvero rabbioso. Dopo un periodo di incubazione il virus invade i centri nervosi e trasforma il contagiato in uno zombie idrofugo, come in un brutto film. Se la vaccinazione avviene nei primi giorni dopo il morso, l’organismo riesce a produrre gli anticorpi necessari a bloccare l’infezione. Prima di Pasteur non c’era rimedio. I pazienti venivano legati e lasciati morire tra atroci sofferenze. Un vero incubo.
Dopo la vittoria contro la Rabbia gli allievi e i colleghi di Pasteur hanno prodotto vaccini contro la difterite, il colera e la febbre gialla. Poi sono arrivati i vaccini contro la poliomielite, il tetano, il morbillo, la pertosse, l’epatite, l’influenza e così via. Fino ai vaccini di oggi contro il Covid-19. Per tutti dovrebbe valere quello che ha dichiarato Albert Sabin quando si è rifiutato di depositare il brevetto del suo vaccino antipolio: sono scoperte che appartengono ai bambini di tutto il mondo.
Pubblicato su Andersen/ Aprile 2022 Nella rubrica Leggére le Scienze
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Risorse esterne:
L’infanzia di Pasteur/ Della serie Quando i Grandi erano piccoli