Oggi Dante rifarebbe quello che ha fatto settecento anni fa: distribuirebbe pene infernali e seggi in paradiso a destra e a manca. Ne avrebbe per tutti, per violenti, lussuriosi, iracondi, ipocriti e così via. Papi e re, amici, nemici, semplici conoscenti, vivi e morti, tutti hanno un posto nel suo Inferno, nel suo Purgatorio e nel suo Paradiso. Il liutaio Belacqua non gli riparava lo strumento musicale? Lo mette in Purgatorio. Papa Bonifacio VIII lo sequestra a Roma? Gli prenota un buco a testa in giù tra i simoniaci. L’Imperatore Arrigo può farlo tornare… read more +
Auguri in attesa di riveder le stelle. A Guelfi e Ghibellini. A Bianchi, a Neri e alle perdute genti. Ai Medici della Peste, agli speziali, ai virologi da taverna e ai mercanti di fake. Ai noiosi abbaianti dei talk show e alle dame angelicate in tv, ai musici e ai cantori, a papi e imperatori di questo Sacro e Romanesco Impero. Auguri. Anche agli ignavi, agli adulatori, agli iracondi e agli accidiosi, agli avari e ai prodighi coi soldi nostri, ai consiglieri fraudolenti, ai barattieri, agli indovini, agli ipocriti e ai ladri. Auguri a tutti perché… read more +